di Marcello Milazzo
Under 17 Basilicata: Hellas V. – Invicta Mt 1-3
Da assistere ad una partita ben giocata, e con gol di ottima fattura, quale s’è proposta tra l’ottima cornice di pubblico del Corona, e le gesta squisitamente sportive, dei giocatori sul rettangolo di gioco, la superfida per la conquista del cosiddetto titolo d’inverno, del campionato U 17 Regionali, tra l’Hellas Vulture e l’Invicta Matera, ad un certo punto, nel finale della partita, quando la squadra materana in inferiorità numerica per l’espulsione iniziale di Taccardi (al 10′ del Pt), l’aveva comunque ormai messa bella in cassaforte, ha rilevato l’episodio che ha scatenato un indecoroso parapiglia.
Una sostituzione di un giocatore difatti (è parso Perrone) al 77′, avvenuta secondo il nuovo discutibile regolamento, in punto diverso, con l’entrata di Palma dalla linea di centrocampo, e l’uscita del giocatore da sostituire da un altro punto del terreno di gioco, ha creato nuovamente momentanea parità numerica, visto che il giocatore che sarebbe dovuto uscire dal campo, era rientrato senza accorgersi del cambio. Situazione che è durata comunque per un paio di minuti, e che poi al rimediare, con l’uscita dal campo successiva del giocatore in esubero, ha comunque scatenato una reazione assai veemente dalla panchina ed i giocatori vulturini.
Il gioco è rimasto così sospeso per alcuni minuti, con giocatori che tra recriminazioni verbali (e qualche spintone), non accennavano a placare le proteste, sia con la panchina avversaria, che anche con l’arbitro Ramunno, che comunque decideva di non prendere alcun provvedimento, e di far continuare la partita, fino al vicino fischio finale, avvenuto tra l’altro dopo il beffardo gol dell’1-3, con la palombella di Albano, che superava il nervosissimo portiere Di Pierro, che era avanzato ben oltre la sua area piccola.
Dispiace dover doverosamente annotare quindi, dopo il presunto errore tecnico, la bagarre di reazione nata proprio davanti ai nostri occhi, e che a quanto sembra, sia continuata anche successivamente, dopo l’uscita dal campo, e conclusasi in modo imbarazzante circa quindici minuti dopo, con l’arrivo della volante dei Carabinieri, richiamata da qualche esponente della delegazione materana. Episodi e strascichi, che oltre a rovinare le partite, rovinano conseguenzialmente e soprattutto, il buon nome del Calcio Giovanile in genere.
Certo è, che parlare di fatti di cronaca e tecnica calcistica, dopo situazioni così incresciose, come quelle dell’appendice della partita di Rionero, riesce sempre particolarmente difficile, ma il dovere di cronaca comunque, impone anche quello, se non altro per valutare anche le situazioni di campo, che hanno generato comunque le reazioni spropositate successive. Una partita nata in una cornice davvero esemplare, con tifo sugli spalti rumoroso ma senza eccessi, ed oltre alla vistosa e numerosa partecipazione locale, anche una nutrita rappresentanza ospite.
All’uno-due dell’arbitro, si notava la partenza pressocchè perfetta della squadra materana, che riusciva a colpire nel segno quasi agli albori, sfruttando un calcio di punizione dai venti metri, concesso dall’arbitro, al 4′ di gioco. Leggermente defilato sulla sinistra, s’incarica della trasformazione l’interno Lasalvia, che dopo una breve rincorsa, fa partire una traiettoria a giro, che dopo aver eluso la barriera rionerese, va ad insaccarsi nell’angolo alto, alla sinistra di Di Pierro, lanciatosi nel vano tuffo.
L’altro episodio topico accennato sopra, giunge al minuto 10, quando Taccardi, giocatore noto per la sua diligenza e la sua sportività in campo, si lasciava sorprendere in un fallo di reazione, su Savino, col gomito alto, inducendo il direttore di gara, all’immediata estrazione del cartellino rosso, che lasciava quindi anzitempo i materani, senza il suo capitano, e bastione centrale del reparto difensivo.
Lo schieramento dell’Invicta difatti, nei primi dieci minuti della contesa, aveva predisposto l’utilizzo in contemporanea dei tre dotati centrali difensivi, ovvero lo stesso Taccardi, Andrisani e Cimarrusti (quest’ultimo sulla destra), con D. Perrone e Nicoletti a sfruttare i corridoi di fascia, sebbene l’esterno destro sembrava assumere spesso una posizione più avanzata rispetto al compagno. A centrocampo inoltre, giganteggiavano nonostante la loro statura non elevata, Bruno, De Vietro (che intesa tra i due) e Lasalvia. In attacco l’ariete risolutore S. Perrone, e il guizzante Maddalena.
Con l’uscita anticipata di Taccardi però, Mister Stasolla, correva immediatamente ai ripari, ed inseriva a dar manforte al reparto difensivo, un altro giocatore dalle attitudini centrali, ovvero Carulli, anch’esso d’altronde con ottimo impatto iniziale nel match, e che sostituiva la seconda punta Maddalena, senza comunque stravolgere gli equilibri ed i dinamismi successivi, della compagine materana, che proprio nelle impervie condizioni di inferiorità riusciva lo stesso a tenere botta, ed imbastire spesso trame e manovre a viso aperto.
L’Hellas Vulture invece, era scesa in campo, con una formazione già inizialmente a baricentro alto, con Giuseppe Pietropinto, che aveva optato per l’inserimento di Mollica nell’undici, e l’avanzamento di Savino. Nel 4-2-3-1 difatti, la linea difensiva vedeva schierati, Ficarazzi e Danese a presidio dell’area, con Russo e Catenacci a fungere da terzini. Iniziatori della manovra a centrocampo invece, erano Meco e Canada, mentre Grimolizzi fungeva da punta centrale, con l’ausilio alle spalle di Savino, Mollica e Larotonda, a dialogare ed a proporsi negli spazi in verticale.
La reazione dell’Hellas dopo la rete subita, non si faceva certo attendere, e prima al 15′ su un cross da calcio di punizione, si erge al centro dell’area Grimolizzi, ma gira con traiettoria centrale, consentendo a Tortorelli l’intervento a terra in due tempi; e poi al 34′, quando riconquistando palla sulla respinta della difesa, Catenacci dal vertice sinistro dell’area di rigore, fa partire un tiro cross teso, che dopo aver scheggiato il sette di sinistra, termina sul fondo.
Ma tanto va la gatta al lardo, che al 40′ ci pensa proprio lui, Larotonda, ovvero il giocatore più atteso del match, almeno sul fronte rionerese, che difatti, che capitalizza alla sua maniera l’azione del pareggio dei vulturini. Sguscia difatti, in orizzontale, sul versante destro della trequarti Savino, che dopo essersi accentrato, cambia gioco verso sinistra, dove si mettono in moto le agili leve di Larotonda, che prima con il tacco di rimando, in velocità, controlla il pallone e supera l’avversario, e dopo, quasi dal vertice dell’area, lascia partire una terrificante bordata, che lascia secco Tortorelli, e s’insacca nell’angolo sinistro della porta.
Nella ripresa la partita non cambia clichè, con la squadra materana assai abile a divincolarsi in mediana, delle marcature rioneresi, sebbene le occasioni da rete più insidiose, continui ad apportarle la formazione di casa. Al 5′ ad esempio, Meco lancia in area Grimolizzi, che dopo essersi liberato e defilato vicino all’out destro, lascia partire un diagonale, che attraversa la luce della porta ed esce oltre il palo lontano, strozzando in gola l’urlo dei sostenitori.
Splendida al 13′, l’azione manovrata in triangolo, tra De Vietro e Bruno, con palla di ritorno al n. 8 materano, che la smista al centro dell’area, dove S. Perrone, colpisce in allungo, con con il pallone che dopo un rimpallo, esce di poco oltre il palo destro. Poi di nuovo i ragazzi di Pietropinto pericolosi al 15′, con una punizione da circa trenta metri, che il cecchino Larotonda, calcia forte ed a effetto, costringendo Tortorelli a rinvenire in tuffo, sulla sua destra, deviando la sfera in calcio d’angolo.
La partita però cambia gli equilibri in pochi minuti. Mentre prima difatti al 26′, Larotonda semina il terrore nell’area materana, e poi da sinistra in area, effettua un cross teso al centro, su cui Grimolizzi arriva in ritardo all’appuntamento, colpendo male da due passi, e permettendo a Tortorelli di abbrancare la palla sulla linea di porta; poco dopo al 30′ è S. Perrone, che rispetta le sue mansioni da punta e colpisce: prima difende la palla dai venti metri, e poi quasi da fermo, si coordina e spara una bordata, che va ad infilarsi, nell’angolo basso di destra, superando Di Pierro protesosi in tuffo.
Gli ultimi dieci minuti infine, sono caratterizzati dal congelamento della palla da parte degli ospiti, dal brutto episodio raccontato qui sopra, e dalla predetta rete del definitivo 1-3, siglata da Albano allo scadere. Un campo che ha premiato la capolista Invicta Matera, che allunga così sia la striscia d’imbattibilità stagionale, che la sua fuga in classifica, staccando i vulturini di cinque lunghezze, anche se i rioneresi hanno annunciato immediato ricorso, per l’episodio della sostituzione non regolamentare del 77′. E nel tourbillon del fine partita, pretendere di parlare di argomenti squisitamente tecnici con i vari e rispettivi componenti delle due panchine d’altronde, è stato praticamente impossibile: sarà per la prossima volta.
Hellas Vulture – Invicta Matera 1-3 (1-1)
Hellas: 1 Di Pierro, 2 Russo (13 Alfano), 3 Catenacci (15 Carelli), 4 Savino, 5 Ficarazzi, 6 Danese, 7 Canada (16 Capobianco), 8 Meco, 9 Grimolizzi, 10 Larotonda, 11 Mollica (17 Cefola); Altri in panchina: 12 Sacco, 18 Saraceno, 19 Paolino, 20 Cecere; Allenatore: Giuseppe Pietropinto
Invicta: 1 Tortorelli, 2 Cimarrusti (14 Candela), 3 Perrone D., 4 Bruno, 5 Taccardi, 6 Andrisani, 7 Nicoletti (18 Albano), 8 De Vietro, 9 Perrone S., 10 Lasalvia (15 Fiore), 11 Maddalena (16 Carulli); Altri in panchina: 12 Lapacciana, 13 Fuina, 20 Palma; Allenatore: Francesco Stasolla
Arbitro: Antonio Ramunno sez. Venosa
Reti: al 4′ Lasalvia (I), al 40′ Larotonda (H), al 30′ Perrone S. (I), all’80’ + 2′ Albano (I)
Note: Cielo nuvoloso ma assenza di pioggia; Spettatori circa: 200; Espulso: al 10′ Taccardi (I) per fallo di reazione