1 Marzo 2018

Dopo l’adozione il 2000 Abou Soumahoro ritorna al calcio giocato

di Marcello Milazzo

Aboubakar Langone, durante una partitella dello scorso Settembre

Davvero paradossale il blocco subito dal giovane talento Aboubakar Soumahoro (nato il Luglio 2000), fuggito dalla Costa d’Avorio, che dopo alcuni anni di spostamenti in Africa, era approdato nel 2016 in Italia, consapevole delle sue qualità calcistiche e assai determinato a riuscire a realizzare il suo sogno di calciatore professionistico, ma che una volta tesserato nell’Az Picerno, a Novembre 2016, fu fermato dalla Fifa, dopo aver esordito con grandi risultati, nel campionato Juniores Nazionale, ed in quello Allievi Regionali (memorabile la partita in cui piegò da solo, la capolista Virtus Avigliano per 3-2).

La storia del suo lungo esodo, nasce a Daloa, città ivoriana, in una nazione che sette anni fa stava attraversando un lungo periodo di guerra civile (dal 2002 al 2011), e dove Abou (così è soprannominato tra amici e familiari), aveva già perso il padre, e viveva di stenti insieme alla madre, ed alle sorelle ed ai fratelli. All’età di quasi undici anni (sempre con il calcio nel sangue), trovatosi da solo per impegni di studio, al momento dell’intensificarsi dei disordini, e non potendo ricongiungersi con la famiglia, Abou, decise di partire per il Mali, dove trovò lavoro in un negozio, e sostò lì per quasi tre anni, continuando a coltivare per le strade e per gli improvvisati campetti di terra e sabbia, la sua inarrestabile passione per il calcio.

Dopo, alla chiusura dell’attività dove lavorava, tra il rientro in patria e il trasferimento in Libia, il quattordicenne ivoriano, scelte la seconda strada, attraversando il deserto al bordo di un automezzo di fortuna, con altri compagni di sventura, accatastati uno sull’altro, e rovistati fino alle unghia dagli “accompagnatori”, a caccia di altro denaro. In Libia si fermò quasi un anno, lavorando in un cantiere per raggranellare altri soldi, e non disdegnando per quanto possibile delle partite a pallone serali, passione della sua vita.

Dopo la sua storia si legò indissolubilmente all’Italia, con la dolorosa traversata in barcone fino a Pozzallo, dove entrò in un centro di smistamento, per poi essere dirottato a Caserta, in un centro Accoglienza profughi. Da Caserta, fu indirizzato nel 2016 alla volta del centro accoglienza di Paterno (successivamente dismesso), dove fu notato per le sue enormi qualità calcistiche, che mostrò definitivamente in quelle suddette brevi apparizioni agonistiche di Picerno, e nel successivo periodo di fermo Fifa, in cui continuò regolarmente ad allenarsi con la squadra melandrina.

A Picerno difatti, è ormai inscindibilmente legata la sua vita. Preso a cuore, e trattato già dall’inizio come un figlio dalla famiglia Langone (Franco Langone e Natina Marino), fu disposto allo stesso nucleo familiare l’affido giuridico, ma ciò comunque non servì a sbloccare la sua posizione giuridica con la Fifa, continuando a persistere il fermo agonistico quindi della Figc. Intanto l’integrazione del ragazzo nella famiglia e nella comunità picernese, s’era fatta sempre più consolidata, come la voglia di liberarlo così anche dall’impasse della sua situazione giuridico – sportiva.

Tramite i servigi dell’Avv. Bruno  (la stessa che aveva curato insieme all’Avv. Rigo la querelle Juwara), però, su espressa e reciproca volontà del ragazzo e della sua fidelizzata nuova famiglia, si cominciava quasi quattro mesi fa, il procedimento adottivo del giovane, previa il consenso firmato dalla madre biologica, e la cui notizia della definitiva risoluzione, è di queste ore, con istanza emessa dal giudice Santomassimo, del Tribunale dei Minori di Potenza.

Oltre all’integrazione completa del ragazzo all’interno della sua nuova famiglia italiana, ed a quella dell’intera comunità di Picerno, adesso Abou, potrà finalmente portare anche il nome del suo papà italiano, chiamandosi d’ora in poi, Aboubakar Langone Soumahoro. In più potrà essere regolarmente tesserato nella società calcistica che lo aveva accolto (Az Picerno), e potrà disputare tra l’altro, anche l’attività agonistica ed i campionati, che competono ad un ragazzo del suo talento (l’aitante giovane è un attaccante dalla tecnica sopraffina e dalle spiccate doti realizzative).

Se le procedure del ritesseramento di Aboubakar Langone, saranno solerti, potremmo addirittura già vederlo in campo per una delle prossime partite della formazione Juniores Nazionale dell’Az Picerno, ovvero in Roccella – Az Picerno in programma per sabato 3 Marzo, o più presumibilmente nel derby della 23° giornata del girone M del campionato Juniores, ovvero l’atteso Az Picerno – Potenza.

 

 

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